UN LUNGO WEEK-END A PRAGA

Storia di un fine settimana tra corde e amicizie a Praga

12 Giugno 2019

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Metti un viaggio troppo a lungo rimandato, la scoperta di due workshop interessanti all’ultimo minuto, aggiungi la voglia di rivedere vecchi amici e gli ingredienti per decidere all’ultimo di andare a Praga ci sono tutti.

E allora via, si parte (e si vola…).

Partenza giovedi 6 giugno da Malpensa (si perché si tratta di un we moooolto lungo) e cominciamo subito bene: visto che volare mi mette proprio serenità, il volo è già ritardato di un’ora. Aspettiamo.

Ore 13.30 si atterra, trasferimento in albergo, doccia e via: siamo pronti per iniziare la conoscenza di Praga cominciando dal lungo Vltava (Moldava) e arriviamo alla Casa Danzante.

Decidiamo di salire sulla terrazza a gustare il panorama, ma l’unica cosa che gustiamo sono due buonissime fette di torta, perché nel frattempo scoppia un nubifragio. Ma si, va bene così.

E’ ora di tornare in albergo per la cena e per prepararsi, perché se è vero che l’idea originale era di frequentare i ws di sabato e domenica, è altrettanto vero che poi gli “impegni” si sono allungati, e così stasera dimostrazione di terza corda al Subspace con Soptik.

Davvero un gran bel posto con un bel clima e una contagiosa energia positiva.

Bellissima serata e poi molte chiacchiere (si, molte chiacchiere nonostante il mio pessimo inglese, ma con lui non mi sono mai sentito a disagio, quindi va bene così).

Il venerdi è libero e decidiamo di andare a fare un bel giro del centro di Praga, di quelli senza una meta, si cammina e si vive la città. Una città che colpisce soprattutto per i colori e per la loro armonia. Una citta da cammirare.

E sul nostro cammino il “caso” ci porta prima al Museo delle macchine del sesso, poi sempre casualmente capitiamo al Museo delle torture e poi al Museo di Mucha.

Una capatina al municipio di Praga con il suo Orologio Astronomico, poi pranzo al volo alla Bageterie Boulevard. Quel beef brasato mi attira troppo, figurarsi se posso resistere.

Riprendiamo a camminare e dopo aver attraversato Piazza Venceslao siamo al VOAYER GALLERY (sempre per puro caso, s’intende).

In programma c’è “naked people exibition + shibari exposition“, una mostra di persone nude, che i visitatori possono osservare e toccare e dove Soptick legherà Monica.

E noi da buoni visitatori osserviamo.

Poi succede che da visitatori ci propongono di diventare attori. Ma si, proviamo. Alla fine siamo qui per vedere e fare cose completamente diverse da quello che siamo e facciamo di solito e quindi anche questa proposta ci sta.

Ci presentiamo per l’ultimo blocco di spettacoli (dalle 20.00 alle 21.30): io legherò Monica e Soptick legherà Angelica.

Una cosa completamente nuova ma interessante.

E meno male che venerdi era “no corde” !!!

Si torna in albergo passeggiando lungo la Vltava.

 

Sabato c’è il primo workshop: Oggettificazione.

Lontanissimo dal mio modo di fare e vivere le corde ma l’ho trovato molto interessante.

Di più non dirò, magari in autunno…

 

 

 

Domenica secondo workshop: Umiliazione

Beh sono venuto attirato da questo… e non ha deluso.

Mi sono divertito.

 

 

 

Lunedì si dorme fino a tardi, verso mezzogiorno usciamo e andiamo a visitare Vyšehrad con il suo cimitero e il bel parco da cui si gode un fantastico panorama di Praga e della Vltava.

Di qui scendiamo lungo la scalinata verso il fiume e mentre andiamo verso il vecchio cimitero ebraico, capitiamo di nuovo davanti alla Bageterie Boulevard (stavolta davvero per caso): ci tocca, si sono fatte le due e la fame inizia a sentirsi.

Riprendiamo il cammino verso il cimitero ebraico e: sorpresa. E’ chiuso fino a domani per lavori di manutenzione.

Decidiamo di tornare a casa (si perché nel frattempo ci siamo spostati e siamo a casa di due persone meravigliose Gio e Ric, una coppia italiana che vive a Praga da 4 anni) prendendo il tram e facendo un gran bel giro turistico anche della zona meno centrale di Praga.

E alla sera rope jam.

Una rope jam che inizia già in un modo inusuale: stasera io legherò una ragazza ceca e Angelica si farà legare da un ragazzo ceco (per favore non cominciate, vi conosco…), il che rientra pienamente nello spirito di questo viaggio: fare cose diverse da quelle che faccio di solito.

Persone semisconosciute, culture diverse, modi diversi di vivere le corde: una bella sfida.

Com’è andata? Bene dai. Ma non dirò di più, non mi va di cominciare con i soliti pipponi. E’ andata bene, punto.

Ancora due parole con Soptick, Joan e con Def, e poi si torna a casa.

Si ma dopo tanto “lavorare” io ho di nuovo fame.

E allora parte l’incursione al frigo della Gio per lo spuntino di mezzanotte.

 

Il martedì è giorno di partenza.

Giornata a casa con Ric e tante chiacchiere piacevoli.

Un ultimo passaggio al Subspace con Ric a salutare Def e Joan e poi via in metro verso l’aeroporto.

Ma l’imprevisto è dietro l’angolo e così, alla stazione di Zličín, capolinea della metro dove si cambia e si prende l’autobus succede che Angelica dimentichi il cellulare in metro.

Panico: insieme al telefono c’è la carta d’identità, e senza non si parte.

Provo a chiamare: mi risponde una persona che aveva trovato il telefono e dopo tre minuti lo recuperiamo all’ingresso della metro. Se non è fortuna questa…

Autobus per l’aeroporto, consegna bagagli e si aspetta. E per una degna conclusione il menù prevede un ritardo di mezz’ora e un viaggio di un’ora e un quarto con un’ora di turbolenza. Adoro volare.

Alle 23.50 si atterra a Malpensa e si va verso casa con arrivo alle 2.30, adesso si va veramente a nanna.

Insieme soltanto al ricordo dei bei momenti vissuti e a quel filo di malinconia che mi ha accompagnato per tutto il viaggio.

 

P.S. – Lo so, ho parlato molto poco di quello che è successo con le corde e tra le corde, il perché è presto detto:

  • Ero curioso di scoprire cosa ci fosse dietro ad un certo modo di legare e sicuramente chi mi frequenta avrà modo di conoscere personalmente sia le mie opinioni che questa diversa filosofia.

  • E’ mia intenzione organizzare gli stessi workshop qui a Torino con Soptik in autunno, quindi si tratta di avere un po’ di pazienza, ma sono sicuro ne varrà la pena e quelle stesse emozioni che ho provato io saranno le vostre, quindi perché spoilerare?
  • Qualunque parola usassi per descrivere il sorriso di Angelica e quello di Def dopo le legature sarebbe inutile come ogni altra volta in cui si cerca di farlo.

  • Volevo scrivere di quello che abbiamo fatto a Praga ma in un modo “leggero”, scrivo già talmente tante cose “serie”.

Grazie a Soptik e Joan per l’accoglienza e per quello che hanno saputo creare, a tutte le persone che ho conosciuto in questo viaggio, a Gio e Ric, ad Angelica per avermi sopportato e grazie a Def.